
IL GENIO KANTIANO NELL’ERA 2.0: UN CONFRONTO APERTO TRA IL WEB CONTENT EDITOR E L’INFLUENCER
In un panorama evoluzionistico come quello che il web marketing si presta ogni giorno a caratterizzare, con le sue infinite sfumature e vasti campi d’applicazione, una riflessione sul ruolo e sulle caratteristiche del copywriter e dell’influencer potrebbe rivelarsi, quanto meno interessante, soprattutto nell’epoca dei social media.
Cosa accomuna o distingue un influencer da un copywriter?
Probabilmente per tentare di dipanare un po’ di nebbia in merito, potrebbe tornare utile ricorrere alla visione di “arte” proposta da Kant ed Hegel. Infondo scrivere è un esercizio del pensiero e quindi una creazione.
In alcuni paragrafi delle Critica del Giudizio, Kant afferma che alla base della produzione artistica c’è il genio, ovvero il talento di generare qualcosa di cui non si può dare una precisa regola. L’opera d’arte ha dunque in sé i caratteri di originalità e spontaneità. Allo stesso tempo, però, un prodotto artistico diviene modello di imitazione per gli altri.
Rileggendo queste riflessioni kantiane, nell’era del Social Media Management, l’associazione con la recente new entry dell’influencer, va da sé.
Nel campo del content marketing gli influencer sono coloro a cui si ispirano gli altri, dei talentuosi geni che attraverso un’intuizione naturale e con innate capacità, realizzano qualcosa di innovativo.
Ma allora che fine fa il copywriter nell’era 2.0?
Hegel, distanziandosi dal pensiero di Kant, individua il genio come “quell’attività produttiva della fantasia” con la quale l’artista dà una forma razionale e reale a ciò che è innato. Detta in soldoni: “Per Hegel l’arte è il prodotto della più alta consapevolezza”.[1]
Spostando il punto di vista, le carte in tavola possono dunque rimescolarsi e quindi anche il copy che si informa, si forma, legge articoli e ne prende spunto, non è perduto, anzi! Secondo l’ottica meno romantica di Hegel non avere migliaia di follower pronti ad osannare le proprie “creazioni”, non vuol dire essere degli sprovveduti, senza arte né parte, poiché talento e genio sono complementari. Il genio è innato, spontaneo, ma ha bisogno del talento per razionalizzare le competenze.
Dunque l’influencer è sicuramente dotato di un geniale e sviluppato intuito. Chi però, non è un influencer, non è “geniale”, ma ha dalla sua il talento, fa lo stesso lavoro, procedendo però in modo diverso, attraverso conoscenze e competenze formate con lo studio.
Il web content editor ha necessariamente bisogno di confrontarsi, aggiornarsi, ricercare nuovi stimoli per migliorarsi, ma in ogni caso produce comunque arte quando realizza contenuti di un certo valore, compiendo riflessioni affascinanti su ciò che ha appreso.
Il copy non avrà dei seguaci bramosi di imitarne stile e pensiero, ma ha dalla sua parte quella relatività che gli viene riconosciuta dagli utenti, che qualora riscontrano nella sua produzione artistica un’idea accattivante, si lasciano piacevolmente coinvolgere e “fidelizzare”.
[1] Cit. https://sergiomauri.wordpress.com/2014/03/08/larte-secondo-hegel/